domenica 15 febbraio 2009

Sissi, sibilante destriero.

C'era una volta Sissi... Potrebbe essere il nome di una principessa, oppure di una regina o di una magnifica fanciulla di epoche lontane. In realtà Sissi era il nome di un serpente a sonagli sognante e sensibile, senza il senso della sostanza del proprio essere perché sicuro di somigliare solo e soltanto a un grande destriero. In altre parole credeva di essere un magnifico cavallo bianco: la classica cavalcatura dei principi azzurri o dei condottieri di grandi eserciti di altri tempi, di eroi o di nobili cavalieri. Viveva nel deserto del Mohave, in America e non aveva mai visto uno specchio e non sapeva che aspetto avesse. Era alla ricerca del suo cavaliere, del suo eroe e non si dava pace perché non riusciva a trovarlo.
Un giorno Sissi, mentre strisciava alla ricerca del suo cavaliere non si accorse che stava arrivando un gruppo di soldati americani a cavallo, zitti zitti e piano piano diretti verso un tranquillo e pacifico villaggio indiano. Gli indiani e in particolare un gruppo di bambini, giocavano vicino alle tende dei propri genitori mentre gli uomini del villaggio erano a caccia di bisonti. In quel periodo i soldati americani e i gli indiani pellerossa erano in guerra ed è per questo motivo che i soldati si stavano avvicinando al villaggio, perché avevano intenzione di attaccarli di sorpresa e prendere gli indiani prigionieri.
Il serpente Sissi appena si rese conto che proprio a due passi da lui, il cavallo di uno dei soldati stava per pestarlo con gli zoccoli, si girò di scatto e cominciò a far vibrare la coda producendo quel tipico suono dei serpenti come lui. Il cavallo cominciò a nitrire spaventato, disarcionando il soldato. Anche gli altri cavalli fecero la stessa cosa facendo cadere tutti i soldati per terra. I bambini indiani accorgendosi che c'erano i soldati lì vicino, corsero gridando verso il villaggio. I soldati che ormai non potevano contare sull'effetto a sorpresa, decisero di rimontare in sella e tornare da dove erano venuti.
A Sissi venne in mente una cosa sola prima di riprendere la sua strada: "quanto sono imbranati questi cavalieri, speriamo che il cavaliere che mi cavalcherà sia meglio di questo branco di incapaci, d'altronde con dei cavalli così brutti e goffi non si può pretendere molto di più." Sissi che era alla ricerca del suo eroe non si rese conto che, quele giorno, aveva salvato un intero villaggio di indiani. Lui era stato un eroe ma senza saperlo e continuando a credersi un magnifico cavallo bianco continuò a cercare il suo cavaliere per poter vivere splendide e pericolose avventure.

Scritto a febbraio del 2010 dalla parola: "Sissi".

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