sabato 18 aprile 2009

Il piatto

C'era una volta una piatto vuoto, solo nella cucina di una famiglia povera, povera. La famiglia era composta dal papà alto e magro perché aveva poco da mangiare e quel poco lo donava a sua moglie Ada e ai suoi figli: Ugone (il più grande), Ugo (il medio), Ughetto che, se ricordo bene, era il più piccolo.

La mamma che era generosa quanto il papà, lasciava quasi tutta la sua porzione di cibo ai suoi figli. Ugone che era grande e responsabile, seguiva l'esempio del papà e della mamma e quindi lasciava quasi tutta la sua porzione di cibo al fratello Ugo. Ugo che faceva tutto quello che faceva il fratello maggiore, lasciava quasi tutte le porzioni di cibo al fratellino piccolo. Ughetto, invece, che era capriccioso e viziato, piangeva sempre perché voleva mangiare cose più buone. Così nella cucina della famiglia povera, c'era un solo piatto perché non ne servivano di più.


Un giorno il folletto dei bambini capricciosi, sentendo i pianti di Ughetto, decise di fare uno scherzetto al bimbo. Decise di fare una magia alla cucina della famiglia e in particolare all'unico piatto. Così a pranzo, quando la mamma preparò la pasta con un solo pomodoro, la mise nel piatto e lo porse al papà che come al solito, ne prese una sola forchettata e la passò alla mamma. In quel momento successe una cosa strana: la pasta nel piatto non diminuì anche dopo che la mamma ne prese un forchettata. Il piatto venne passato anche a Ugone e anche a lui successe la stessa cosa: la pasta nel piatto non diminuì dopo aver preso il proprio boccone. Ugo vide che anche per lui la pasta nel piatto rimaneva la stessa quantità. Solo quando il piatto fu passato a Ughetto, appena avvicinò la propria forchetta, la pasta scomparve tutta. Ughetto cominciò a piangere come al solito e il papà incredulo, prese il piatto per capire che fine aveva fatto la pasta che, in quel momento, ricomparve. Così per capire se la pasta era ancora buona, il papà ne prese un'altra forchettata e la pasta rimase la stessa quantità. Passò il piatto alla mamma e ricominciò quella strana magia che manteneva la stessa quantità di pasta nel piatto nonostante che il papà, la mamma, Ugone e Ugo ne mangiassero in continuazione. La magia funzionava al contrario solo per Ughetto che tutte le volte che si avvicinava al piatto, scompariva la pasta. Tutta la famiglia mangiò fino a riempirsi la pancia tranne Ughetto che continuava a piangere e a fare capricci.

La sera a cena, la magia si ripeté con la zuppa e così via per i giorni a seguire. Un bel giorno, Ughetto stanco e affamato vedendo che i suoi fratelli, la mamma e il papà diventavano sempre più grassottelli e in salute, si rallegrò per loro e una sera fece una cosa che non aveva mai fatto prima. Infatti quando il piatto fu passato a lui disse che preferiva che mangiasse il suo papà che era ancora un po' magrolino. In quell'istante la zuppa si trasformò in un arrosto buono e succulento che per tanto tempo il papà aveva desiderato di mangiare. Il piatto fu passato alla mamma che si gustò una piatto di ravioli alle erbette che da tanto tempo aveva voglia di mangiare e così comparse una pizza per Ugone e una pasta con il pesto per Ugo. Quando il piatto fu posato davanti a Ughetto tutti rimasero fermi e zitti e un po'  preoccupati, aspettandosi che nel piatto non comparisse nulla. Invece con una esplosione di luce, comparse ogni tipo di dolce e leccornia, qualsiasi cosa che Ughetto aveva desiderato in passato e, vi assicuro, c'erano tante, tante cose buone da mangiare. Ughetto, però, mangiò solo alcune di quelle cose e il resto le passò ai suo fratelli.

Da quel giorno nessun componente della famiglia patì la fame e tutti vissero felici e contenti.


Scritta nell'aprile del 2009 iniziando dalla parola: "piatto".

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